Avete versato soldi a favore di enti o associazioni che raccolgono fondi per scopi apparentemente di beneficenza e umanitari e vi siete, poi, accorti che, invece, si trattava di una vera e propria truffa?

Tante persone sono raggiunte ogni giorno, sia tramite il web che, fisicamente per strada, da molteplici sollecitazioni, e, più in generale, da continue, e, a volte, anche particolarmente insistenti richieste di donazioni o versamenti di denaro finalizzate, almeno apparentemente, ad aiutare persone bisognose che non sono in grado di provvedere neanche alle più elementari esigenze di salute o di soddisfacimento dei bisogni primari.

Cosa fare se dopo aver consegnato materialmente il denaro o dopo averlo versato su un conto corrente di un’associazione apparentemente filantropica, si scopre che, invece, quell’ente di beneficenza o quella associazione di raccolta fondi era, in realtà, fittizia e celava gli interessi più disparati di persone senza scrupoli pronte ad ingannare il prossimo col solo fine di approfittarne per ottenere un proprio ed ingiusto profitto?

In questi casi si è, purtroppo, dinanzi ad una vera e propria truffa trattandosi di associazioni fittizie e non autorizzate che raccolgono illecitamente fondi.

Infatti, i malcapitati mossi da un forte senso del dovere o, più semplicemente, da uno spirito di liberalità e solidarietà nei confronti di prossimi bisognosi, hanno consegnato, in buona fede, delle somme di denaro, a volte anche cospicue, ai promotori o ai collaboratori di queste associazioni di beneficenza con la ferma convinzione che, poi, effettivamente, quel denaro potesse giungere a destinazione per soddisfare un nobile ed importante scopo umanitario.

Non è affatto semplice in realtà capire a chi e in quali mani affidare il proprio denaro evitando esborsi ingiustificati o, più in generale, di incappare in spiacevoli ed amare situazioni a causa di persone opportuniste e senza scrupoli che se ne appropriano, ingiustamente, vanificando così gli sforzi degli offerenti, frustando e annichilendo, del tutto, le finalità umanitarie e di beneficenza e, infine, raggirando, di fatto, gli ignari benefattori-donatori.

I promotori di dette associazioni di beneficenza che solo, prima facie, perseguono degli scopi altruistici, solidaristici, sono, invece, dei veri e propri – se non addirittura seriali – truffatori che attraverso simulazioni fotografiche, immagini commoventi, sottili e ingannevoli dissimulazioni cercano di intenerire il prossimo, potenziale donatore, e di carpire la sua attenzione per indurlo, conseguentemente, tramite raggiri e sofisticati artifizi, a versare il denaro.

Nel caso in cui siate stati vittima di una truffa di tal genere poiché il reato è perseguibile a querela della persona offesa, è necessario rivolgersi immediatamente ad un avvocato entro tre mesi dal fatto verificatosi, per sporgere querela – se non viene rispettato il termine di tre mesi, l’azione diviene improcedibile e non si potrà più ottenere la condanna del truffatore – per ottenere la condanna dei truffatori-responsabili con conseguente restituzione della somma versata, ed, ove possibile, anche il risarcimento per i danni subiti.

Per questo, si consiglia di rivolgersi prontamente ad un avvocato il quale, dopo aver individuato il caso, potrà tempestivamente attivarsi per depositare la querela presso la Procura della Repubblica territorialmente competente con la richiesta di ottenere il risarcimento dei danni sofferti dal malcapitato e la condanna dei responsabili.